Come annotava un anonimo del Seicento “Uomini e giumenti troppo spesso perderebbero la loro vita su questo monte, se non vi fosse questo ricovero”. Qui, quando infuriavano le bufere di neve, come avveniva in tutti gli ospizi alpini, si suonava una campana “per orientare i viaggiatori smarriti e per chiamarli a pietoso rifugio durante la tempesta.”
Oltre a un giaciglio di fortuna, i viandanti potevano trovare anche un piatto caldo e un bicchiere di vino.
La nostra famiglia gestisce questo luogo antico dal 1987, grata di condividere memorie e momenti di serena convivialità da assaporare in un esperienza unica e senza tempo. Cerchiamo di promuovere un’ecologia dei sentimenti.